Concluso, dopo un’ora, l’incontro tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni alla Camera per la scelta dei ministri.
La Meloni è giunta alla Camera in tarda mattinata. “Grande collaborazione e unità di intenti”, dichiara Matteo Salvini dopo l’incontro con la leader di FdI. All’incontro non è stato presente alcun esponente di Fi: il faccia e faccia è avvenuto da solo fra i due presidenti dei partiti. Crippa dichiarava la doverosa presenza di Salvini al governo, ma cosa sarà successo?
L’incontro concluso
Nel corso dell’incontro tra Meloni e Salvini, entrambi hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione. I leader di Lega e FdI fanno il punto della situazione e delle priorità da porre al primo posto al governo e al parlamento.
Al coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, viene chiesto se sia più realistico che “ad ottenere la guida di un ministero sia lo stesso Donzelli piuttosto che Salvini”. Donzelli risponde: “Quale ministero? Sarebbe una sgrammaticatura parlare di minsteri. Sto facendo il responsabile organizzazione, mi piacerebbe continuare ma non è che ho rifiutato…quello che decide Meloni, va bene”.
Un articolo del quotidiano La Stampa cita “Meloni non cede su Salvini ‘non lo voglio, è filo russo” mentre uno del quotidiano la Repubblica dice “Il veto di Meloni su Salvini. “Matteo non avrà ministeri chiave”. In risposta, la Meloni dichiara su Twitter: “Trovo abbastanza surreale che certa stampa inventi di sana pianta miei virgolettati, pubblicando ricostruzioni del tutto arbitrarie. Si mettano l’anima in pace: il centrodestra unito ha vinto le elezioni ed è pronto a governare. Basta mistificazioni”.
Intanto, il Presidente del Consiglio sottolinea di mantenere regolari contatti con gli interlocutori internazionali per discutere dei principali dossier in agenda e resta impegnato a permettere una transizione ordinata, nell’ambito dei corretti rapporti istituzionali.
Sbarra, coinvolgimento del sindacato
La Cisl chiede il coinvolgimento del sindacato nelle dinamiche di decisione, come spiega Luigi Sbarra. “Il nuovo governo dovrà coinvolgere nelle dinamiche di decisione il sindacato ed il riformismo sociale. La Cisl, come sempre, giudicherà l’albero dai frutti, senza pregiudizi, esercitando la propria soggettività politica con autonomia, cercando il dialogo senza timori, né timidezze”.
Sbarra desidera avere come unico metro di giudizio i contenuti e le azioni concrete, insieme alla propensione del nuovo governo ad aprirsi al confronto, misurandosi con le priorità dell’Agenda Sociale. L’obiettivo, quello di formare un governo stabile, competente e soprattutto aperto al confronto sociale.
Aggiunge Sbarra: “Insieme dobbiamo realizzare le riforme, a partire da pensioni, fisco e non autosufficienza. Il sentiero della partecipazione è l’unico che può farci arrivare a traguardi stabili ed equi. La via è quella di un dialogo sociale che in questo anno e mezzo ha dato frutti e che deve essere rafforzato nella costruzione di un Progetto Paese che non escluda la responsabilità di nessuno”.